\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Il periodo che corre tra il 1831 e il 1846, anno che segn≥ una svolta nelle relazioni tra gli stati italiani, fu contrassegnato
da una sostanziale continuitα nella politica interna ed estera dei governi. Il quadro complessivo venne a mutare quando entrarono in crisi i rapporti di cordialitα di Carlo Alberto con lÆAustria. Il contrasto matur≥ sul terreno delle politiche doganali,
allorquando nel 1846 lÆAustria, come ritorsione per un precedente rifiuto da parte del governo sabaudo di porre termine allÆesportazione in Svizzera di sale di cui rivendicava il monopolio, decise di stabilire un forte dazio sullÆimportazione di vini pie
montesi in Lombardia. Il conflitto commerciale assunse ben presto carattere politico e lÆopinione pubblica si schier≥ dalla parte del re. Carlo Alberto riusc∞ a ottenere il consenso tanto dei conservatori, fautori dellÆespansionismo piemontese verso il L
ombardo-Veneto e sempre meno interessati alla solidarietα ideologica con lo spirito metternichiano, quanto dei liberali moderati, che vedevano nei Savoia i principali campioni della lotta per lÆindipendenza nazionale contro la tutela dellÆAustria sullÆIt
alia. Tra il 1846 e il 1848, inoltre, sembrarono maturare alcune condizioni favorevoli al ricongiungimento degli stati italiani, fatta eccezione per il Lombardo-Veneto, a quel liberalismo politico che si era giα affermato in Italia e in Francia.\par
Nel
lo Stato pontificio lÆelezione di Pio IX (1846-78) fu accompagnata da una serie di misure (amnistia per i reati politici, maggiore libertα di stampa, una Consulta aperta ai laici e una Guardia civica) che accreditarono lÆimmagine di un papato rinnovato e
sollecitarono il movimento liberale a intensificare lÆazione di pressione sugli altri sovrani per la concessione di analoghe riforme. E quando lÆAustria, preoccupata degli avvenimenti, decise di occupare Ferrara (luglio 1847) suscitando le proteste di P
io IX e di Carlo Alberto, il movimento per le riforme prese una connotazione apertamente antiaustriaca e nazionalistica.\par
Da Roma, lÆonda riformatrice raggiunse la Toscana, dove Leopoldo II concesse la Guardia civica, la Consulta e una pi∙ ampia libe
rtα di stampa, e il regno sardo, dove una serie di riforme furono precedute dal licenziamento del ministro reazionario Solaro della Margherita. Il coronamento del nuovo corso riformistico dei tre stati fu la firma dei preliminari di una lega doganale ita
liana il 3 novembre 1847, le cui finalitα economiche e commerciali non escludevano esplicitamente lÆipotesi di una sua eventuale estensione sul terreno militare.\par
A questo punto entrarono in agitazione i liberali del regno delle Due Sicilie. In segui
to allÆarresto dei promotori di alcune manifestazioni, il 12 gennaio 1848 scoppi≥ a Palermo una insurrezione che si diffuse rapidamente a tutta la Sicilia e da qui al Napoletano. Ferdinando II (1830-59), dopo aver chiesto inutilmente lÆaiuto austriaco, r
eso impossibile dal rifiuto del papa di concedere il permesso di transito delle truppe, nella convinzione che fosse lÆunico mezzo per salvare la monarchia concesse, primo fra i sovrani italiani, una costituzione (29 gennaio 1848), seguito da Leopoldo II
di Toscana (17 febbraio), da Carlo Alberto (4 marzo) e, infine, da Pio IX (14 marzo). Si trattava di una costituzione assai moderata, ispirata a quella francese del 1830, con la quale ai sovrani venivano affiancati un senato di nomina regia e una camera
eletta a suffragio ristretto. Quella dello Stato pontificio, inoltre, subordinava la validitα delle leggi allÆapprovazione del collegio cardinalizio.\par
Sul nuovo corso della politica italiana, tuttavia, si abbattΘ di l∞ a poco lÆesplosione rivoluziona
ria che invest∞ lÆEuropa negli anni 1848-49 mettendo a nudo le debolezze di tutte le correnti del rinnovamento italiano, dai liberali moderati ai democratici repubblicani.
